Vita da pescatore

Vita da pescatore

Racconto di un papà in una classe

vira da pescatore

Un giorno è venuto in classe il papà di Davide F., che si chiama Roberto, e ci ha spiegato tante cose interessanti sul mare e sulla vita dei pescatori, perché lui è un esperto, fa proprio il pescatore.
Abbiamo scoperto che non è semplice andare a pescare, si fanno tanti sacrifici; pensate, quando molte persone vanno a dormire, loro invece si alzano.
Infatti, la sveglia suona alle ore 23,30; alle ore 24,00 si parte con il peschereccio; raggiungono il punto del mare più adatto quella notte per pescare; gettano le reti in mare e… sperano di pescare tanti pesci.

Il peschereccio di Roberto si chiama  “Veronica”; lui con gli altri pescatori praticano la pesca a strascico, cioè mentre il peschereccio continua a camminare la rete viene trascinata e si riempie di pesci che vi restano impigliati; non è come pescare con la canna con cui, al massimo, si possono prendere due pesci.
Così trascorrono tante ore in mare aperto, precisamente diciotto ore, perché ritornano a terra alle quattro di pomeriggio. Perbacco! Il giorno è di 24 ore, 18 le trascorrono sul peschereccio, dunque hanno solo sei ore per dormire: che vita dura è quella del pescatore!

È dura soprattutto quando non si pesca niente e si ritorna con le reti vuote, o quando si pesca poco.
Ma Roberto dice che per lui quello del pescatore è uno dei lavori più belli perché si scopre da vicino la vita e la storia del mare, conosci i pesci, si fanno incontri meravigliosi, come quella volta quando, vicino Ponza, hanno avvistato le balene, o come quando pescano le tartarughe e le rimettono in mare, perché nel nostro mare sono rare, e loro alzano la zampetta come per salutare e ringraziare di averle salvato la vita, o come quando hanno incontrato i delfini, o hanno pescato la stella marina che anche hanno rimesso in mare, perché è proprio un peccato farla morire.
Quando ritornano il pesce viene portato in cooperativa e qui comincia l’asta: tutti quelli che vogliono comprarlo si siedono sulle tribune, ascoltano il prezzo base e poi si aumenta di 0,50 centesimi al Kg.
I pesci più pescati nel nostro mare sono: i merluzzi, le triglie, i polipi, le aragoste, le sogliole, i gamberoni, le alici… poi dipende dal periodo.

Roberto ha pescato una volta un pesce grande che pesava dieci chili e ci ha detto che la murena ha i denti affilati e sembra una tigre, mentre la cernia è chiamata anche “vitella del mare” perché ha tanta carne.
Lui ci ha portato anche alcune foto e una videocassetta; nel filmato si vede il mare di Terracina, Roberto al timone del peschereccio “Veronica”, il pesce appena pescato che viene pulito dai rifiuti e messo in cassette di polistirolo.
Però il lavoro del pescatore non finisce con l’asta, perché poi devono sistemare le reti, ripararle se si sono rotte, preparare di nuovo il peschereccio per riprendere il mare.

è un tempo prezioso. Eh, sì, la vita del pescatore è dura, ma anche tanto affascinante!
Davide ci ha confidato che il riposo di suo padre è un tempo prezioso  da web

IL PESCATO

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