Il mare, più ti guardo e più vorrei annegare nel tuo ventre azzurro,
farmi chiocciola e ruzzolare nei tuoi fondi sabbiosi.
In quel silenzio fluttuante, scoprire il tuo vasto dominio.
M’ispiri mitologiche figure tritoni, sirene confondono
e ammaliano i miei pensieri. Vanno sparse barchette
come gusci di noce si perdono all’orizzonte, linea invisibile
che bacia il cielo e più oltre non vedi.
Mare, che fai di noi forti marinai, colmi dei tuoi frutti
le reti e generoso ci doni l’ampio respiro e l’occhio mai si stanca di guardare.
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delicatamente, in riva al mare. La brezza arriva sul viso fin sotto l'ombrellone. Anche l'anima ha la sua spiaggia privata. Read more
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